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Detox Day: solo centrifughe per un giorno intero

Detox Day: solo centrifughe per un giorno intero

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Ieri mi sono concessa un Detox Day, un intero giorno durante il quale ho bevuto solo centrifughe di frutta e verdura, per un totale complessivo di tre litri di succo, più l’acqua che normalmente bevo durante il giorno — anche se ieri ne ho bevuta meno del solito perché mi sentivo già “idratata” 🙂

“Perché ti sei sottoposta a questa tortura” — direte voi — “invece di goderti una bella domenica in famiglia, magari con un pranzetto appetitoso?” Ottima domanda, diciamo che ho fatto di necessità virtù: per tutta una serie di ragioni non è stato possibile organizzare il solito pranzo domenicale dai miei genitori, perciò ho pensato che potevo approfittarne per una giornata di detox. Senza impegni, senza cose urgenti da fare, mi sono concessa il lusso di rallentare tutte le attività per 24 ore e mi sono regalata questa coccola. La scorsa settimana, complice l’influenza, non sono stata attenta a quello che ho mangiato — ok, si dice “riempirsi di schifezze” — e in più ho bombardato il mio organismo con antinfiammatori e medicine varie, perciò ho pensato che un giorno di detox mi avrebbe fatto bene.

Ecco i vantaggi di quella che gli americani chiamano Juice Cleanse — e che fanno per periodi decisamente più lunghi, da un minimo di tre giorni a un massimo di tre settimane:

  • E’ un modo per integrare un maggiore consumo di frutta e verdura nella nostra alimentazione. Un giorno solo non basta, ovvio, ma può essere uno spunto: magari vi piace e la prossima volta che siete al bar chiederete una centrifuga invece del cappuccino.
  • Resetta il sistema digestivo: lo sovrastimoliamo con troppo cibo, troppi grassi, troppi zuccheri, troppi alimenti chimici e raffinati. Un giorno di detox è come un giro in una spa per stomaco e intestino perché gli alimenti arrivano già pronti per essere assimilati sotto forma liquida.
  • Micronutrienti ed enzimi a go-go: vitamine, minerali, polifenoli, flavonodi… Se scegliete un sistema di centrifuga a freddo (le masticable juicers o cold juicers, che in pratica sfruttano la pressione idraulica invece della forza centrifuga e quindi sviluppano meno calore) tutti i micronutrienti si mantengono inalterati!
  • Idratazione massima: alzi la mano chi di voi beve 3 litri di acqua al giorno! Solo con le centrifughe ne ho bevuti 3, più l’acqua che ho sorseggiato tra un succo e l’altro per calmare i piccoli morsi della fame (perché si, un po’ di fame c’è stata, ma non troppa)

Inutile dire che non serve per dimagrire: in un giorno non si perde nemmeno un etto di “ciccia”, però ci si sgonfia tanto 🙂

Se volete provare non è necessario che vi rivolgiate a una ditta che vi porta le centrifughe a casa, come ho fatto io, anche se è una soluzione estremamente comoda perché avete già in frigo tutte le vostre belle bottigliette pronte da bere. Potete farle da soli a casa senza problemi, tenendo solo a mente che è importante variare gli ingredienti delle singole centrifughe, quindi tante varietà di frutta e verdura, per dare al corpo quanti più elementi nutrienti possibile.

Diario della giornata, ecco le sei centrifughe che mi hanno tenuta in piedi:

  • ore 9,00 (più o meno, diciamo che me la sono presa comoda). Il primo succo è una spremuta di agrumi: arancia, pompelmo rosa e mandarino, con in più una manciata di semi di chia, che meritano l’appellativo di superfood visto che sono ricchi di calcio e acidi grassi essenziali (omega 3 e omega 6)
  • ore 11,00. Una strepitosa centrifuga di ananas, mela verde e menta. Davvero buona, proverò a rifarla sicuramente, e poi fa bene perché l’ananas è ricca di bromelina, un potente antinfiammatorio naturale. Yum!
  • ore 13,00. Meh, sulla carta sembrava più buono: carote, spinaci, sedano, zenzero e limone. Lo so, le verdure fanno un po’ effetto ma sedano e spinaci non hanno un sapore forte e li copri facilmente con gli altri ingredienti. Il problema è un altro: secondo me ci avevano messo anche un po’ di rapa (aka barbabietola) che detesto. Anyway, buttato giù invece che sorseggiato e via, avanti un altro!
  • ore 16,00. Finocchio, mela verde, limone, cavolo nero, cetriolo e spirulina. Confesso che questo mix era quello che mi spaventava di più, complice il fatto che il cavolo nero nella centrifuga ci sta — appunto — come i cavoli a merenda. E invece no, molto buono, fresco e gustoso.
  • ore 19,00. Più un light drink che una centrifuga: acqua, agave, limone e pepe di cayenna. Buono, senza infamia e senza lode.
  • ore 21,00. Questo l’ho aspettato per tutto il giorno. Non è un vero e proprio centrifugato, bensì un mix di latte di mandorle, miele e vaniglia. Credo sia volutamente più ricco degli altri, per ricordare allo stomaco che sì, esistono anche i grassi e gli zuccheri e deve ricominciare a digerirli! Per me però era troppo ricco: dopo una giornata così light mi si è piazzato sullo stomaco e ci ho messo un po’ a smaltirlo…

Concludendo: si può fare, ma è sicuramente meglio prenderlo come spunto e inserire un succo fresco di frutta e verdura nella dieta quotidiana! I succhi erano tutti buoni di sapore — sorvoliamo su quello con la rapa — la fame non è stata tantissima e non ho avuto cali di pressione. Ogni tanto c’era la voglia di sgranocchiare qualcosa, ma credo fosse più un riflesso incondizionato che una vera necessità di cibo solido. Ah, ultimo bonus: stamattina la pelle del viso era luminosa e morbida! Credo proprio che ripeterò l’esperienza, con dei piccoli aggiustamenti.

E voi, avete mai provato una juice cleanse? Vi intriga l’idea?

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