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Cosmetici cruelty free: perché esistono ancora i test sugli animali

Cosmetici cruelty free: perché esistono ancora i test sugli animali

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I primi di agosto la PETA ha pubblicato su FB questa immagine. Sono tutti brand cosmetici famosissimi che — ancora oggi — testano i loro prodotti sugli animali. I test cosmetici sugli animali in Europa sono vietati, ma in molte altre parti del mondo, USA compresi, sono consentiti.

Ora, è chiaro che il tema è spinoso se si parla di test di farmaci e cure mediche: una volta ho letto un post FB della Snob​ che diceva (cito a memoria) “Sono contraria ai test sugli animali? Si. Sacrificherei la vita di mille topi per salvare quella di mio padre? Si”.
Molto meno spinoso — a mio parere — il discorso sui test dei cosmetici: avere o meno le rughe NON è questione di sopravvivenza, idem per quanto riguarda la cellulite, i capelli crespi e tutta una serie di altre caratteristiche estetiche che no, non ci piacciono e si, vorremmo eliminare, ma nessuno muore per questo.

Per carità: è giustissimo voler mettere in commercio un prodotto sicuro, che non dia allergie, non scateni irritazioni, eccetera, ma esistono — e lo so perché LI FACCIO — test validissimi fatti su volontari umani, sotto controllo dermatologico.
La Crema Viso Idratante e Nutriente Double B ad esempio, così come la Crema Viso Uomo Double B, sono dermatologicamente testate e adatte alle pelli sensibili. E lo posso scrivere con certezza sull’etichetta e online non perché siano state testate sui conigli albini ma perché hanno superato il patch test su persone che si sono volontariamente sottoposte al test di tollerabilità cutanea presso un dipartimento dell’Università di Padova.

E’ un test costoso? Certamente!
Se fossi un’azienda americana mi costerebbe di meno fare i test sugli animali? Certo che si!
Li farei? Col cavolo!

L’idea che il mio rossetto del rosso perfetto sia stato testato prima su cavie e conigli mi da fastidio ed ho scelto consapevolmente da anni di non acquistare più cosmetici di brand che non hanno il famoso “coniglietto”, ovvero il simbolo della ECEAE, l’European Coalition to End Animal Experiments.
Anche per Double B ho scelto di abbracciare la filosofia cruelty free al 100% e per questo ho volutamente escluso tutti gli ingredienti di origine animale dalle mie formule, inclusi il miele e la cera d’api, cosa che rende i miei prodotti vegan.

Non saranno i cosmetici cruelty free di Double B a cambiare il mondo e a dare una svolta alla lotta per i diritti degli animali, ma nel mio piccolo spero di riuscire a trasmettere — anche ad una sola persona — una nuova consapevolezza. Jonathan Safran Foer scrive, nel suo libro Se niente importaSe io abuso del logo di una grande azienda, potrei persino finire in galera; se una grande azienda abusa di miliardi di polli la legge non protegge i polli, ma il diritto dell’azienda di fare quello che vuole”.
Ecco, io non voglio essere quell’azienda.

P.S. Questo è un estratto della mia Newsletter settimanale, che arriva tutti i lunedì. Se ti è piaciuto puoi iscriverti qui. Se invece vuoi tornare al mio sito puoi cliccare qui.

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